(AdnKronos) – “Riteniamo più che mai necessario riportare la cultura ad un ruolo centrale nel nostro Paese affinché essa possa essere un vero strumento di crescita individuale e collettiva, di emancipazione, di libertà. Il patrimonio culturale è il luogo dei diritti fondamentali della persona, uno spazio che non può piegarsi alla logica del profitto, perché deve servire i cittadini, ‘non clienti, spettatori o sudditi'”, è l’appello lanciato dai promotori.
“La politica, negli ultimi decenni, ha svilito questo patrimonio considerandolo sempre più un affare da cui trarre il massimo profitto anziché un pilastro del nostro Stato di diritto”, si evidenzia.
“Alle nostre ragioni di lavoratori, e alle ragioni di più alto profilo democratico e costituzionale, si aggiungono implicazioni economiche. Lo stesso documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef 5/07/2002) sostiene che il nostro patrimonio culturale è ‘un potente fattore di attrazione e promozione del Paese, di importanza strategica per lo sviluppo di rilevanti settori’. Questo si traduce nei 250 miliardi, il 17% del Pil, generati dal sistema produttivo culturale e creativo, il quale muove un indotto ancora più grande, costituendosi in tal modo come comparto fondamentale dell’economia italiana”.