Roma, 29 gen. (AdnKronos) – Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano dal 15 marzo al 30 giugno prossimi, nella sede di Galleria Corsini a Roma, la mostra ‘Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile’, a cura di Flaminia Gennari Santori. L’esposizione prosegue il dialogo e l’intreccio tra passato e presente iniziato con l’esposizione di ‘Parade’ di Picasso nel 2017 e la mostra ‘Eco e Narciso’ nel 2018, tratto distintivo della strategia delineata dalla direzione del museo. La mostra, che raccoglie quarantacinque opere, si concentra su alcuni temi che contraddistinguono l’opera di Robert Mapplethorpe (1946 — 1989), notissimo, rivoluzionario e controverso maestro del secondo Novecento: lo studio delle nature morte, dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale.
La scelta della curatrice di fare una mostra su Robert Mapplethorpe è ispirata alla pratica collezionistica dell’artista, avido raccoglitore di fotografie storiche, passione che condivideva con il compagno Sam Wagstaff, la cui collezione costituisce un fondo straordinario del dipartimento di fotografia del Getty Museum. La selezione delle opere e la loro collocazione nella Galleria rispondono a diverse intenzioni: mettere in luce aspetti del lavoro di Mapplethorpe che risuonano in modo particolare con la sede museale, intesa come spazio – fisico e concettuale – del collezionismo, per innescare una relazione inedita tra i visitatori, le opere e gli ambienti della Galleria.
Il 2019 è il trentesimo anniversario della morte di Robert Mapplethorpe e questa iniziativa, organizzata in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York, si iscrive in una serie di mostre dedicate all’artista, tra le quali una grande retrospettiva al Guggenheim di New York e in Italia, al Museo Madre, la mostra incentrata sui viaggi napoletani dell’artista e la relazione con il suo gallerista Lucio Amelio.