Ieri a Palermo presso la Commissione Territorio e Ambiente all’Ars, presieduta dall’ On. Giusy Savarino e presente ,per la deputazione marsalese, on. Stefano Pellegrino, si è tenuta l’audizione del Sindaco Alberto Di Girolamo e del capo dell’ufficio tecnico del Comune di Marsala Francesco Patti , nonché degli esponenti delle categorie tecniche professionali per rappresentare la necessità giuridica, politica e sociale di affrontare con urgenza le problematiche relative all’applicazione del piano paesaggistico.
Come si ricorderà, sullo strumento urbanistico si era definitivamente pronunciato, lo scorso febbraio, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, respingendo – di fatto – l’impugnativa del Comune di Marsala. Dopo la sentenza favorevole del TAR, infatti, l’Assessorato regionale beni culturali e identità siciliana aveva presentato ricorso in appello (ora accolto dal CGA). “Ho esposto le motivazioni che lo scorso anno ci avevano spinto e confortato ad impugnare il Piano- afferma il sindaco Di Girolamo. Sono convinto che quei presupposti siano ancora validi e, per questo, li ho difesi nel corso dell’audizione richiesta dalla Commissione regionale competente”
“La sentenza del CGA, pur riformando la sentenza del TAR, ad un attento esame individua la necessità di dovere avviare una concertazione tra Regione ed Enti Locali,- afferma on Stefano Pellerino- finalizzata al miglioramento del Piano Paesaggistico. In particolare, la sentenza ha richiamato tutti i protagonisti della vicenda a far sì che oggi, la concentrazione entri in quella fase più intensa, nella quale la collaborazione leale tra i diversi soggetti pubblici dovrebbe essere più piena e dare i suoi frutti migliori, tenendo conto che il piano paesaggistico ha la funzione di strumento di ricognizione del territorio oggetto di pianificazione non solo ai fini della salvaguardia e valorizzazione dei beni paesaggistici, ma anche nell’ottica dello sviluppo sostenibile e dell’uso consapevole del suolo, in modo da poter consentire l’individuazione delle misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio.
Gli stessi rappresentanti dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed in particolare il soprintendente, Dott. Guazzelli, hanno ritenuto di dover condividere l’interpretazione in tal senso della sentenza, apprezzando anche loro che l’imprescindibile tutela del paesaggio non si trasformi in uno sterile e dannoso proibizionismo urbanistico pregiudicando valori, anch’essi di rango costituzionale, quali la proprietà, lo sviluppo sostenibile, la crescita economica, la promozione turistica ed il benessere sociale.
“Per rispondere a queste legittime esigenze – conclude Pellegrino – il Piano dovrà essere rimodulato”.
Il Presidente Savarino ha già indicato la questione nell’ordine del giorno della prossima seduta della commissione Territorio e Ambiente, procedendo con una ricognizione del territorio delle aree e degli immobili aggiornata all’attualità.