Pantelleria senza punto nascite da marzo. In vista del parto, parte un’altra gestante per la terraferma
Continua la situazione di disagio delle gestanti di Pantelleria, costrette a partire per la terraferma in quanto nell’isola il punto nascite è stato chiuso a marzo.
Andando a ritroso, il Punto Nascite di Pantelleria vive un’epopea di sospensioni e riattivazioni già dal dicembre 2012, per via del decreto Balduzzi che prevedeva la chiusura dei punti nascita con parti inferiori a 500.
Diverse interrogazioni parlamentari hanno poi contribuito a derogare l’apertura del PNn pantesco in forza della posizione orografica disagiata, per mezzo di un accordo Stato- regione del 2015 che prevedeva l’apertura in deroga a condizione che venissero fatti rispettare i requisiti LEA nazionali.
L’ultima deroga ha permesso la riattivazione del punto nascite, nel novembre del 2017, per solo i parti a basso rischio.
La deroga è scaduta il 31 dicembre 2019, l’attività del reparto è stata sospesa il 28 febbraio.
Dal marzo scorso, proprio in piena emergenza sanitaria, le mamme prossime al parto non hanno più un punto di riferimento nell’isola. Molte sono quindi costrette a trasferirsi in altre città circa un mese prima del parto, con conseguenti costi da sostenere, e con il rischio di contrarre il Coronavirus e di “portarlo”, di ritorno a Pantelleria, in un’isola che ad oggi non conta nemmeno un contagio.