Sarà eseguita questa mattina all’ospedale Papardo di Messina l’autopsia sul corpo di Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata senza vita sabato pomeriggio nei boschi attorno a Caronia (Messina), a cinque giorni dalla sua scomparsa insieme con Gioele, il figlio di quattro anni di cui si sono perse da allora le tracce.
Un esito atteso dagli inquirenti con particolare attenzione perché dal risultato dipenderà il proseguimento delle ricerche del piccolo. Intanto proseguono senza sosta le ricerche del piccolo Gioele. Gli inquirenti utilizzano anche cani molecolari e droni per cercare il bambino, in un perimetro che supera i 400 ettari.
Ieri c’è stato un vertice in Prefettura a Messina, con gli inquirenti e i soccorritori, nel corso del quale è stato deciso che le ricerche si potrebbero estendere anche in altre zone, oltre ai 400 ettari attorno al bosco in cui è stata trovata la donna, con il corpo sfigurato.
Ecco perché è importante l’esito dell’autopsia. Perché se la deejay dovesse essere stata uccisa, cosa che al momento non viene esclusa, il bimbo potrebbe essere stato portato via. A quel punto, le ricerche dovranno essere ampliate in altre zone. Ma se Viviana Parisi si fosse uccisa, che è l’ipotesi più plausibile, secondo gli inquirenti, allora le ricerche proseguiranno in una zona ancora più ampia.