Copagri “Supportare la filiera del luppolo per la birra 100% italiana”
“A fronte della notevole e costante crescita della filiera brassicola, infatti, che conta oltre mille microbirrifici, distribuiti lungo tutto la Penisola e concentrati soprattutto nelle regioni centro-settentrionali del Paese, la superficie a luppolo in Italia ammonta a poco meno di 60 ettari, coltivati da circa un centinaio di aziende agricole con una superficie media di poco più di mezzo ettaro”, ha osservato la Copagri, evidenziando la necessità di incrementare la produzione nazionale puntando sulla ricerca e sull’aggregazione tra birrifici.
“Il comparto brassicolo rappresenta uno dei settori più dinamici dell’economia italiana, caratterizzato da un alto livello di innovazione e di imprenditoria giovanile, e va pertanto sostenuto, anche nell’ottica della diversificazione del reddito, continuando a lavorare per fare sistema tra la politica, il mondo della ricerca e quello delle associazioni di categoria e dei produttori, così da andare a chiudere la filiera nazionale e sopperire alla carenza di materie prime, quali orzo e luppolo, necessarie per la produzione di birre 100% italiane”, ha rimarcato la Confederazione Produttori Agricoli.
“E’ in questa direzione, quindi, che andranno impiegate le risorse previste dalla manovra 2021, che nell’ambito del Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere agricole reca specifici interventi per la filiera brassicola; analoghi intenti dovranno poi animare i contenuti del Piano di settore per lo sviluppo della filiera luppolicola, cui spetterà il delicato compito di rispondere al sensibile aumento di interesse da parte dei consumatori nei confronti delle birre artigianali e di soddisfare la domanda di luppolo di provenienza nazionale, stimabile in un fabbisogno di circa 3500 tonnellate annue”, ha concluso la Copagri.
(ITALPRESS).