Le proposte delle imprese a Draghi per la ripresa
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato la situazione drammatica delle imprese del commercio, ristorazione, turismo, cultura, servizi e trasporti. “Rischiano la chiusura oltre 300mila imprese. Quindi ristori tempestivi e adeguati alle effettive perdite di fatturato e proroga della cassa Covid – ha spiegato Sangalli – oltre a una rapida campagna vaccini per ripartire in sicurezza. Abbiamo trovato il presidente attento e presente sul tema della drammaticità delle imprese, anche su questo problema mi è parso di capire che abbiamo trovato un presidente attento che farà di tutto per dare delle risposte positive. Gli imprenditori non aspettano che ripartire, occorre un deciso cambio di passo e massima tempestività per contrastare l’emergenza, servono risposte urgenti alle tante emergenze aperte. Insieme bisogna lavorare per il futuro del paese, abbiamo chiesto che il Pnrr sia accompagnato da una stagione di riforme”.
Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha evidenziato come “nonostante il periodo complicato che sta vivendo il paese siamo la seconda manifattura d’Europa, crediamo di rivestire un ruolo importante e credo che il mondo della piccola impresa e dell’artigianato potrà far bene al paese perchè può coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Questa situazione – ha commentato Granelli – ci dà una straordinaria possibilità di fare degli investimenti importanti come mai, crediamo che accanto a questi investimenti vada fatta una semplificazione della P.A., un passaggio alla digitalizzazione e verso una sostenibilità che deve essere il tratto distintivo di una economia che vuole ripartire”. Valorizzare il mondo dell’artigianato è quanto chiede la Cna, che per voce del presidente Daniele Vaccarino ha indicato la necessità di fare le grandi riforme: “La semplificazione della Pa, la riforma fiscale, del lavoro, della giustizia. Abbiamo segnalato le tematiche che ci stanno a cuore e tra queste ci sono la questione delle infrastrutture, le questioni che riguardano la transizione verso il green, il superbonus e la richiesta di portarlo al 2023”, ha aggiunto.
Il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, ha spiegato che sul tema dell’emergenza sanitaria la proposta per rimettere il sistema in sicurezza è quella “di coniugare il sistema economico con la salute permettendo alle aziende, quando arriveranno i vaccini come quello di Astrazeneca, di far inoculare questi dai medici interni alle aziende stesse, che conoscono i loro pazienti, così che le aziende potrebbero avere il 95% dei vaccinati. Altre proposte riguardano il tema della produzione italiana che è inferiore del 30% rispetto alle aziende europee e americane, quindi bisogna creare un sistema di formazione e investire nelle risorse umane”, ha concluso.
“L’avvio di riforme essenziali per una modernizzazione del Paese, da tempo attese e richieste dall’Unione Europea -fisco, pubblica amministrazione, giustizia, lavoro, pensioni- e l’adozione di una logica di collaborazione tra pubblico e privato, in particolare privato sociale, sia nella fase elaborativa che operativa, sono le precondizioni per garantire il successo del Piano di ripresa e resilienza, occasione irripetibile per uscire dalla crisi determinata dalla pandemia e costruire un nuovo modello di sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale”, hanno detto Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, e i copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone, dopo avere incontrato Draghi.
“Sostenibilità e digitalizzazione sono i due temi, cui saranno destinate gran parte delle risorse del Recovery Plan, sui quali le Camere di commercio stanno svolgendo e intendono continuare a svolgere un’importante azione di assistenza e accompagnamento delle imprese italiane”, ha sottolineato il vice presidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete, nell’incontro con Draghi, assicurando il sostegno del sistema camerale alle politiche del Governo. “Sei imprese su dieci sono ancora ai primi stadi dell’economia 4.0 – ha spiegato Prete – e in un caso su 3 fanno fatica a trovare lavoratori con competenze digitali”.
(ITALPRESS).