Addio a Fausto Gresini, morto di Covid a 60 anni
di Bologna. Nato a Imola, in carriera aveva vinto il titolo mondiale nella 125 nel 1985 e nel 1987. Il suo esordio nel motomondiale arrivò nel GP delle Nazioni del 1982, che non concluse a causa di un ritiro. Nel 1983 corse l’intero campionato con la MBA nella classe 125, ma a fine stagione la scuderia decise di cederlo alla Garelli, con quale Gresini vinse il suo primo Gran Premio, in Svezia, giungendo terzo nella classifica generale. Nella sua carriera ha sempre corso nella 125 e si è aggiudicato il suo primo titolo mondiale nel 1985: tre vittorie (in Austria, Belgio e San Marino), cinque pole position e 109 punti conquistati. Due anni dopo si ripete, questa volta vincendo 10 delle 11 gare in calendario (tutte tranne quella in Portogallo, in cui ebbe una foratura mentre era largamente in testa). Nel 1988 la seperazione con Garelli e nel 1989 sale in sella sulla Aprilia ma non brilla. Quindi il passaggio alla Honda per poi ritirarsi nel 1995. Da lì l’idea di formare, nel 1997, un proprio team, il Gresini Racing che è tuttora impegnato nel motomondiale e con il quale ha vinto tre titoli iridati nelle categorie minori. Il 27 dicembre 2020, però, inizia il breve e fatale percorso verso la morte dopo aver contratto il coronavirus, col ricovero all’ospedale Maggiore di Bologna. Le sue condizioni hanno viaggiato per diversi giorni tra alti e bassi, con una polmonite interstiziale dovuta all’infezione difficile da curare. Venerdì e sabato scorso, dopo un miglioramento che lasciava sembra poter presagire una sua ripresa, le condizioni sono improvvisamente peggiorate, costringendo i medici a nuova sedazione e terapie per combattere la grave infiammazione polmonare. Ma alla fine Gresini non ce l’ha fatta.
(ITALPRESS).