Il Castello “Grifeo” di Partanna inaugura nuovo Progetto museografico:”Dai reperti della Preistoria all’Arte medievale fino alla cultura del Vino”

25 Maggio 20223min0
GRIF.FRONTE

Dai reperti archeologici che risalgono alla preistoria a opere di Arte medievale e moderna, senza dimenticare le testimonianze di una delle pratiche agricole più antiche e diffuse della Valle del Belìce: la produzione del vino. Un nuovo progetto museografico è stato realizzato nel castello “Grifeo” di Partanna, una delle fortezze meglio conservate dell’intera Sicilia. La sua realizzazione è stata curata dall’architetto Bernardo Agrò, direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, nella cui competenza ricade anche il castello di Partanna.  I nuovi percorsi del Museo, legati anche all’attività di ricerca e di studio del compianto Sebastiano Tusa, saranno inaugurati venerdì 29 aprile, alle ore 17:30, alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci, dell’assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà e del sindaco di Partanna Nicolò Catania.   Tre le sezioni museali; quella Archeologico-Preistorica, costituita da reperti di età compresa fra il Paleolitico e il Neolitico, provenienti, in larga parte, dall’area archeologica di Contrada Stretto Partanna e da alcune necropoli del territorio belicino, con tombe a grotticella e a camera, datate media e tarda età del Bronzo. La collezione si apre con i reperti di alcuni fossili rinvenuti nella valle che hanno permesso di documentare la presenza, in queste terre, nel pleistocene (180.000 a. C.), di animali da tempo scomparsi in Sicilia quali elefanti, ippopotami e cervi. Ciò a dimostrazione che il Mediterraneo, nel corso dei millenni, è stato anche un mare poco profondo e con terre emerse ben diverse dell’attuale conformazione geografica, tanto da consentire agli animali di grossa taglia di spostarsi dal continente africano fino in Sicilia. Di grande evidenza anche una curiosa quanto inedita attività clinica che risale al Paleolitico…. La sezione di Arte medievale e moderna custodisce dipinti e affreschi che risalgono a un’epoca compresa tra  il XV – XVII secolo.  Il portale d’ingresso della” Sala del Trono” è sormontato da un basso rilievo marmoreo opera di Francesco Laurana che ebbe bottega a Partanna nel 1468.  Spicca per la sua bellezza, ma anche per la singolarità della vicenda che lo ha portato alla sua deturpazione, il polittico della Madonna del Rosario tra santi domenicani, datato 1585 proveniente dalla chiesa di San Francesco d’ Assisi, a firma del pittore fiammingo Simon de Wobreck (nato a Haarlem in Olanda nella seconda metà del Cinquecento), attivo in Sicilia tra il 1557 e il 1585. L’opera nel 1910 fu portata presso i depositi della galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo in seguito ad un atto vandalico perpetrato da un sacrista.

L’ultima sezione è costituita dalla casa museo rappresentata dagli arredi della famiglia Adragna, che racconta la vita tra la fine dell’ Ottocento e i primi del Novecento nel Castello, dove alcuni ambienti sono stati trasformati in struttura produttiva. Ad esempio le antiche scuderie dove spiccano per la loro maestosità delle botti monumentali davvero uniche, oltre alla presenza di antichi palmenti e di strutture legate alle attività della produzione del vino. In questo spazio, realizzato in sinergia con associazioni culturali come Iter Vitis, l’itinerario internazionale riconosciuto dal Consiglio d’Europa, si racconta la storia millenaria del vino in Sicilia e sarà possibile anche realizzare dei momenti legati alla conoscenza e alla cultura dei sapori. Una iniziativa che si ricollega a quelle “colture culturali“  che all’interno Parco di Selinunte hanno portato alla produzione di grani antichi e alla coltivazione di antichi vitigni.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *


© Copyright by Eslife Innovation S.r.l.s. All rights reserved. – P.IVA 02667580811 | Testata numero 217/2020 – Registrata presso il Tribunale di Marsala | Direttore responsabile: Cristina Agate