Roma, 19 nov. (AdnKronos) – Ottanta opere tra quadri e pastelli per riscoprire l’arte creativa di Ennio Calabria, uno dei pittori più significativi della generazione emersa tra il 1950 e il 1960 per la sua capacità di farsi testimone del suo tempo. Un lungo percorso espositivo che riporta alla ribalta il pittore nato a Tripoli nel 1937, a sessant’anni dalla sua prima mostra personale alla Galleria La Feluca di Roma nel 1958 e a più di trent’anni dalla sua ultima antologica romana al Museo di Castel Sant’Angelo nel 1987. E’ ‘Ennio Calabria. Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018’, l’esposizione in programma a Roma, nel Museo di Palazzo Cipolla, da domani al 27 gennaio 2019.
Le opere di Calabria aiutano e a interpretare e a capire la realtà, spesso dura e difficile, di ogni giorno facendo leva sull’intuizione creativa: “Queste opere – ha detto Ennio Calabria – sono prima di tutto un fatto conoscitivo” nel senso che “la pittura è veramente l’espressione della realtà e della vita. Da questo punto di vista il nostro presente non può essere ‘cavalcato’ se non attraverso l’intuizione perché non lo capiamo fino in fondo. La realtà non può essere compresa, insomma, soltanto attraverso la ragione”.
Curata da Gabriele Simongini, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro -Internazionale e realizzata da Poema in collaborazione con l’Archivio Calabria, la mostra dà conto dell’intero percorso artistico di Calabria. Un itinerario durante il quale l’artista ha realizzato opere nelle quali si intravede il lento e inarrestabile mutamento della nostra società. L’esposizione prende avvio da un quadro che è stato già esposto nella prima personale del 1958, ‘Imponderabile nel circo’ per poi presentare i più noti capolavori dell’artista tra cui ‘La città che scende’ del 1963, ‘Funerali di Togliatti’ del 1965, ‘Pantheon’ del 1978-79, ‘Il Traghetto per Palermo’ dal 1984 e ‘La città dentro’ del 1987.
La mostra è arricchita anche da un’ampia sezione con opere realizzate dal 2000 ad oggi tra le quali ‘Presentimento d’acqua’ e ‘Ombre del futuro’ del 2008, ‘Il pensiero nel corpo’ del 2010, ‘Patologia della luce’ del 2012 e ‘L’Uomo e la Croce’ del 2016. “La mostra – ha spiegato Simongini – segue un percorso a ritroso nel tempo. Partiamo dalle opere del 2018 e, via via, andiamo indietro nel tempo”.
Si tratta di un “viaggio a ritroso nel tempo dell’artista e della storia d’Italia. Questa mostra è un omaggio a questo grande artista e anche un risarcimento nei confronti di questo artista e un atto di fede e di rispetto nei confronti della pittura. Qui il protagonista è Ennio Calabria ma la protagonista è la pittura in tutte le sue potenzialità di lettura del mondo attuale”, ha aggiunto il curatore.
A far parte dell’esposizione anche i ritratti realizzati dall’artista nel corso della sua attività: quello di Stalin del 1964, ‘Mao Pianeta’ del 1968 e ‘Italo Calvino. Voglia di eterno’ del 2013 senza dimenticare un ritratto dedicato a Papa Giovanni Paolo II. Non mancano poi alcuni manifesti prodotti da Calabria nel corso degli anni. “Ennio Calabria è uno dei protagonisti della stagione irripetibile del Novecento italiano. Ha traghettato il figurativismo italiano ed europeo nel corso degli anni con una capacità creativa e una profonda sensibilità umana e sociale che altri non hanno avuto. E’ uno dei protagonisti della storia culturale del nostro Paese”, ha sottolineato Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale.