lunedì 8 Settembre 2025

La «Città di Custonaci» protagonista del progetto «UNA BOCCATA D’ARTE»

Ritorna, con la sua sesta edizione, «Una Boccata d’Arte», che è una manifestazione ideata dalla «Fondazione Elpis» e che dal 2020 sostiene la realizzazione di progetti artistici «site-specific» frutto di percorsi di esplorazione delle tradizioni e dei saperi dei luoghi. L’iniziativa, unica nel suo genere per ampiezza territoriale, promuove un’inedita relazione tra arte, comunità, paesaggio, usanze e patrimonio culturale, creando connessioni profonde tra gli artisti, i territori ospitanti e gli abitanti, grazie a una rete di curatori regionali. «Una Boccata d’Arte» è l’unico progetto che opera sull’intero territorio nazionale, lasciando nei territori interessati, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, nuove memorie collettive e segni tangibili del proprio passaggio. Il format si basa sul coinvolgimento, ogni anno, di 20 artisti, italiani e internazionali, invitati a intervenire in 20 borghi, uno per ciascuna delle 20 regioni italiane. Gli artisti selezionati devono avere la capacità di proporre progetti pensati per coinvolgere le comunità locali in maniera inclusiva e partecipativa.Per quanto riguarda la «Città di Custonaci» l’inaugurazione dell’installazione artistica si è tenuta domenica 29 giugno (ore 18.30) presso il «Parco di Cerriolo». Il tema che emerge, in particolare, dal lavoro proposto da Nicola Martini (Firenze, 1984) è la relazione tra le tradizioni economico produttive del territorio e una nuova sensibilità sui temi dell’ambiente. L’artista, nella sua pratica scultorea, impiega processi di destrutturazione della materia e le sue installazioni sono spazi di esperienza. Le sue opere riflettono una ricerca sulla storia, sulla durata del tempo e sulla percezione. Nel caso della cittadina collinare Nicola Martini pone l’attenzione sulla filiera estrattiva del marmo e sul suo impatto sul paesaggio. L’intervento dal titolo «MANGIATUTTO», a cura di Giulia Monroy, si compone, infatti, di due blocchi di Perlato Sicilia e di diaspro rosso, residui di cava, sottoposti a un’erosione estrema e fino al limite del collasso. La pietra, da scarto industriale, si trasforma in corpo simbolico e ogni perforazione è un varco nel tempo, un gesto rituale che svela la memoria silenziosa della materia. L’opera ha coinvolto nella realizzazione le maestranze locali, che sono i veri e tradizionali custodi della conoscenza del materiale lapideo. «Una vecchia cava di marmo, ubicata all’interno del «Parco di Cerriolo», è stata individuata da Nicola Martini – afferma il Sindaco di Custonaci Fabrizio Fonte – per esporre l’opera realizzata ed in cui il pubblico è invitato a confrontarsi con essa. L’edizione 2025 di «Una Boccata d’Arte», manifestazione che ha avuto il patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, si caratterizza, sin dalla sua prima edizione, per tutta una serie di interventi che si muovono, come nel nostro caso, verso spazi – prosegue il primo cittadino – spesso in disuso, ma tuttavia destinati a restare segni permanenti nel territorio. Il marmo per Custonaci è, del resto, tra gli elementi dell’identità da cui, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, si poteva trarre spunto per dare vita ad un’opera in cui la comunità poteva riconoscersi. Far acquisire una sempre maggiore consapevolezza – conclude il Sindaco Fonte – che il paesaggio culturale, nel senso più ampio del concetto, avrà una sempre maggiore rilevanza nel futuro della «Città di Custonaci» è, certamente, uno tra i principali obiettivi che ci siamo posti e che intendiamo perseguire».

 

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