lunedì 3 Novembre 2025

Su documento Giunta Tranchida interviene Miceli: “Non è coesione, è sopravvivenza: il documento della Giunta svela la crisi profonda della maggioranza

Il documento firmato dalla Giunta e dai consiglieri comunali di maggioranza non è un atto di forza. È un segnale di debolezza. È la fotografia nitida di un’amministrazione che, stretto attorno al Sindaco, tenta di mostrare compattezza mentre le crepe si fanno ogni giorno più evidenti.
Da settimane, e ormai mesi, il Consiglio comunale si riunisce a singhiozzo: numeri ballerini, aule deserte, sedute rinviate per mancanza del numero legale. Una condizione diventata sistematica, non più eccezionale. Le assenze non sono casuali né fisiologiche: sono il risultato di malumori interni, divergenze profonde, equilibri precari, frutto di una coalizione tenuta in piedi a fatica.
Nel tentativo di mascherare tutto questo, si è scelto di pubblicare un lungo elenco di azioni amministrative che, a ben vedere, fanno più rumore per ciò che non dicono che per ciò che raccontano.
Si parla di “unità” e “spirito di servizio”, ma non si menzionano le tensioni tra assessori, né i consiglieri che, pur firmando, da mesi si tengono a distanza, criticano in privato, votano contro in Commissione o disertano le sedute chiave.
Si celebrano cantieri e finanziamenti, ma non si dice che gran parte delle opere sono ferme, in ritardo, o bloccate dalla burocrazia. E che le risorse ottenute derivano spesso da bandi standard, a cui partecipano tutti i Comuni, non certo da una “visione strategica” specifica di Trapani.
Si cita il PUG, il PUDM, lo studio di dettaglio del centro storico, ma tutti i processi urbanistici sono in stallo, senza un percorso chiaro, condiviso e partecipato.
Nel frattempo, il centro storico si svuota, i quartieri periferici restano marginalizzati, le frazioni vengono ricordate solo nei comunicati ufficiali.
L’Amministrazione si assume il merito di aver fatto “ripartire Trapani”, ma la realtà quotidiana dei cittadini racconta altro: uffici svuotati, servizi in affanno, disagi continui nella gestione ordinaria. Nessuna parola viene spesa, nel documento, per i disservizi nelle scuole, nei trasporti, nella pulizia urbana.
Nemmeno un accenno alle emergenze ambientali, alla gestione opaca di alcune partecipate, o al clima teso che si respira tra gli stessi vertici dell’Ente.
Chi legge quel documento con attenzione capisce che non è una dichiarazione di intenti, ma una dichiarazione di emergenza politica, scritta per tenere insieme i pezzi. Non è “visione”, è “navigazione a vista”.Non è un progetto di città, ma una manovra di sopravvivenza politica.
È legittimo che una maggioranza rivendichi il lavoro svolto. Ma è altrettanto doveroso riconoscere che Trapani non ha bisogno di propaganda, ha bisogno di verità e di governo serio. E la verità è che questa maggioranza è in crisi, e la città lo vede ogni giorno.
In ultimo siamo certi, avendo contattato alcuni dei consiglieri “firmatari” che la firma apposta è tutt’altro che con inchiostro indelebile, pronti ad abbandonare “il cammino”.

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