In risposta alle numerose richieste da parte di artigiani e piccole imprese locali che necessitano di spazi adeguati per trasferire e sviluppare le proprie attività, la CNA di Trapani rinnova con forza la richiesta di avvio immediato delle opere di urbanizzazione delle strade laterali nella zona artigianale di Contrada Sasi ad Alcamo.Dell’istanza si fa in particolare portavoce Giovanni Marchese, Vice Presidente CNA Trapani con delega alle infrastrutture, relazioni istituzionali e valorizzazione del territorio- che ha nuovamente sollevato la questione all’Amministrazione comunale di Alcamo, dopo quasi due anni di altrettante richieste e mancato riscontro.”L’intervento, già segnalato più volte e tuttora non avviato- dichiara Giovanni Marchese- è considerato urgente e strategico per consentire l’insediamento nei lotti produttivi ancora disponibili. La mancanza di infrastrutture, infatti, sta rallentando lo sviluppo dell’area e limitando concrete opportunità di crescita economica e occupazionale”.Il Vice Presidente di CNA- profondo conoscitore del territorio e imprenditore lungimirante- evidenzia inoltre che nel secondo stralcio del progetto di contrada Sasi è prevista anche la realizzazione di un centro servizi dedicato alle imprese, “struttura essenziale per offrire supporto operativo, logistico e amministrativo alle attività insediate, aumentando così funzionalità e attrattività dell’area”.A tal proposito- rivolgendosi in particolare al neo Assessore allo sviluppo economico del Comune di Alcamo, Dott.ssa Valeria Pipitone- indica anche un’opportunità di finanziamento del progetto: l’attenzione, in particolare, è sull’articolo 33 del Decreto Coesione, che stanzia 300 milioni di euro per il miglioramento della viabilità e delle infrastrutture nelle aree industriali delle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno. Tali risorse, provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021–2027, sono destinate a favorire lo sviluppo dei servizi pubblici e a migliorarne la qualità, rendendo le aree produttive più competitive e attrattive. “Riteniamo che sarebbe un’occasione mancata- conclude Marchese- non cogliere questa opportunità di finanziamento, che potrebbe finalmente risolvere una criticità strutturale e dare slancio al tessuto produttivo locale”.