Nell’ambito della settimana della legalità e in occasione del 35°anniversario dell’omicidio del giudice Rosario Livatino è stato presentato ieri sera a Canicattì il volume ‘Decidere è scegliere. Rosario Livatino credere sperare amare’ (Il Pozzo di Giacobbe) già presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino frutto del primo studio teologico sulla figura del magistrato ucciso dalla mafia, proclamato beato dalla Chiesa. Sono intervenuti il presidente del Tribunale di Agrigento Giuseppe Melisenda Giambertoni e i teologi della Facoltà Teologica di Sicilia don Rosario Pappalardo e don Salvatore De Pasquale. Una presentazione che si è tenuta nel salone della Chiesa di Santa Chiara dove ieri è iniziata l’esposizione straordinaria della salma di Livatino con un continuo via vai di fedeli: vicinanza che ha reso emotivamente forte la conversazione sul testo che si è aperta con il ricordo personale del presidente Melisenda Giambertoni.
I tre autori Tommaso Pace Anna Pia Viola e Andrea Zappulla, presenti ieri insieme all’arcivescovo di Agrigento,hanno colmato un vuoto presente nell’approfondimento della figura di Livatino – è stato detto – attraverso una lettura a più dimensioni che riprende non solo il magistero della Chiesa cattolica ma anche grandi pensatori e i nuovi paradigmi di giustizia ‘umanocentrica’ e ‘relaziocentrica’ di cui lo «stile Livatino» è stato pionere.
Al termine sono stati consegnati ai presenti delle icone in legno del beato Livatino realizzate dai detenuti dell’alta sicurezza della casa di reclusione di Augusta.
Infine un’invocazione commossa per chiedere la pace in Ucraina e soprattutto in Palestina dove si sta perpretando uno sterminio di innocenti ha detto l’arcivescovo Damiano.