Oggi si è chiuso anche a Marsala il modulo dell’edizione 2025 del progetto “Per l’Alto Mare Aperto”, promosso dall’ULEPE di Trapani. Un’iniziativa che trasforma l’andare per mare in un laboratorio di crescita personale, legalità e rispetto reciproco. Navigare, infatti, non significa solo tracciare una rotta e conoscere i rischi del mare, ma anche imparare a collaborare, a misurarsi con i propri limiti e ad affrontare un viaggio interiore. È su questa metafora che si fonda il progetto ideato dal Direttore dell’ULEPE, Rosanna Provenzano, realizzato in sinergia con la Lega Navale Italiana – Sezione di Marsala (presidente P. Sata) e con la collaborazione del Comune di Marsala e dell’Ufficio Locale Marittimo (Primo Luogotenente Tommaso Rallo). Coordinamento affidato alla referente di progetto Angela Adragna. Rivolto a persone in carico all’ULEPE e sottoposte a misure o sanzioni di comunità, il programma utilizza la navigazione e la tecnica dello storytelling come strumenti di introspezione e rieducazione. A guidare i partecipanti nel percorso per terra e per mare, una psicologa velaterapista.Nella giornata di oggi, i partecipanti sono stati impegnati nella pulizia dell’area “Lo sbocco” litorale sud di Marsala e in un momento di confronto sui valori della legalità e del rispetto dell’ambiente. Il Vice Sindaco di Marsala, Tumbarello, anche quest’anno ha sostenuto l’UEPE nell’iniziativa, accompagnato tutto il gruppo nella pulizia del litorale. “Mi piacerebbe portare in terra le regole e il rispetto che ho imparato in mare”, così ha affermato un ospite della riparazione: il mare si pone infatti come metafora trattamentale, un viaggio interiore verso la trasformazione di sé.