“Gli ultimi dati Agenas, pubblicati lo scorso 22 ottobre, confermano un quadro a tinte fosche per la nostra Regione. La Sicilia è la regione con più elevata mortalità a 30 giorni dopo un infarto; la penultima in Italia per elevata mortalità dopo un intervento di by-pass coronarico. Ed anche tra le 5 regioni con più alta mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico e dopo traumi maggiori. Nascere e vivere in Sicilia significa avere più di due anni in meno di aspettativa di vita rispetto al resto del paese, significa vivere peggio, significa avere meno cure”. Lo afferma Antonella Russo, componente della segreteria regionale del Pd Sicilia con delega alla Salute e alla Sanità. L’Agenas fotografa un sistema “di reti tempo dipendenti” che in Sicilia non funziona, che non è integrato con la nostra rete territoriale, e subisce, nel settore dell’emergenza-urgenza, un dato più che allarmante: il 65% degli accessi ai PS è classificato come codice bianco o verde. Emergono plasticamente tutte le faglie di un sistema sanitario regionale che non convince, in cui non si dà la giusta attenzione agli ambiti della riabilitazione e della prevenzione. “L’Assessora Faraoni non finga che – aggiunge – vada tutto bene e dia corso ad un percorso di revisione radicale del sistema sanità in Sicilia, non facendosi dettare la linea da convenienze partitiche ma dal bisogno di salute dei siciliani, che pretendono a gran voce un’offerta sanitaria pubblica degna. La sanità non è – conclude – una torta da dividersi tra potentati politici ma un bene pubblico”.
Sanità. “Per Agenas nascere e vivere in Sicilia significa più bassa aspettativa di vita”.Centrodestra la smetta di considerare sanità bottino da spartirsi
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