L’ANCI Sicilia lancia l’allarme sulla crescente crisi finanziaria dei Comuni, denunciando un paradosso istituzionale: mentre la Regione vanta un avanzo di amministrazione di oltre 2,15 miliardi di euro, il Fondo regionale per le autonomie locali è stato ridotto drasticamente e i servizi essenziali ai cittadini sono al collasso.
Il presidente Paolo Amenta e il segretario generale Mario Emanuele Alvano hanno evidenziato, nel corso di una conferenza stampa, che il Fondo autonomie locali è diminuito di circa due terzi (da 913 a 287 milioni dal 2009 ad oggi), spingendo un numero crescente di enti locali verso il dissesto. La crisi è acuta nel settore sociale. Per mantenere i servizi essenziali, i Comuni sono costretti a sborsare 585 milioni di euro dai propri bilanci, ricevendo dalla Regione un contributo irrisorio di soli 30 milioni. Tra i servizi più penalizzati, si registrano: -asili nido e assistenza domiciliare: nessun finanziamento regionale, nonostante il fabbisogno stimato sia rispettivamente per sostenere gli asili e di 60 milioni per l’assistenza ad anziani e disabili; – asacom e trasporto Scolastico: forti scoperture, ad esempio, per l’asacom la Regione copre solo 10 milioni degli 80 milioni necessari.
L’ANCI denuncia anche l’azzeramento di fondi cruciali per la gestione ordinaria e lo sviluppo: il capitolo di spesa per la manutenzione di strade, scuole e verde pubblico è stato ridotto a zero; il Fondo di progettazione per gli investimenti dei Comuni è stato azzerato; e la gestione dei rifiuti continua a generare costi elevatissimi, facendo lievitare la TARI, e necessita di interventi strutturali.
I vertici dell’ANCI hanno concluso lanciando un appello all’ARS affinché si apra un confronto immediato: “È arrivato il momento di cambiare passo. L’assenza di un serio e strutturato confronto è una delle cause principali della debolezza di molte politiche regionali”.
Intervista- ANCI Sicilia: il presidente Amenta:”Tagli ai Servizi Sociali nonostante l’avanzo regionale”
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