La battaglia contro l’Articolo 16 del Disegno di Legge di Stabilità Regionale si intensifica. Dopo l’appello congiunto lanciato dai 13 Comuni della Sicilia Occidentale ex EAS (Ente Acquedotti Siciliani) al Presidente della Regione Renato Schifani e all’ARS, interviene il presidente dell’ATI (Ambito Territoriale Idrico) di Trapani, il sindaco Francesco Gruppuso.
L’Articolo 16 prevede che l’onere per il pagamento dell’acqua consumata sul territorio comunale, a partire dal 2024, ricada direttamente sui bilanci dei Comuni ex EAS. I sindaci hanno duramente criticato la norma, definendola illegittima e finanziariamente insostenibile, sottolineando come la gestione idrica sia di competenza regionale a seguito della liquidazione dell’EAS e come i Comuni non abbiano gli strumenti legali (contratti o contatori) per rifarsi sugli utenti.
Francesco Gruppuso, pur riconoscendo la gravità del rischio di dissesto finanziario paventato dai colleghi, ha espresso una posizione risoluta: secondo il presidente dell’ATI Trapani, l’ipotesi che l’Articolo 16 possa effettivamente essere approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana è da scartare.
La dichiarazione di Gruppuso rafforza la speranza dei sindaci in una revisione della norma, ma la mobilitazione rimane alta in attesa della discussione finale del Disegno di Legge all’ARS, dove si deciderà il futuro finanziario di decine di amministrazioni locali.
Intervista- Appello Comuni ex EAS alla Regione: il presidente Gruppuso dell’ATI Trapani scarta l’ipotesi di approvazione dell’ art. 16 della Legge di Stabilità
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