Si chiude con un nulla di fatto la sessione del Consiglio Comunale di Alcamo dedicata all’adozione della variante generale al Piano Regolatore Generale (PRG). Nella seduta dello scorso 10 dicembre, il massimo consesso civico non ha potuto dare il via libera allo strumento urbanistico a causa della mancanza del numero legale, aprendo così le porte alla nomina di un commissario regionale.
A pesare sulla seduta è stata la normativa, estremamente rigorosa, in materia di pianificazione urbana. Ben 14 consiglieri comunali sono stati costretti ad abbandonare l’aula per incompatibilità dichiarata, avendo interessi economici diretti o parenti entro il quarto grado coinvolti nelle previsioni del nuovo piano.
Nonostante il quorum necessario per proseguire i lavori fosse sceso a soli 10 componenti, in aula erano presenti soltanto 6 consiglieri. Le 4 assenze tra i soggetti “compatibili” hanno reso impossibile l’apertura della discussione generale, sancendo di fatto l’impossibilità per il Consiglio di procedere autonomamente.
L’Assessore alla Pianificazione Urbanistica, Mario Viviano, non ha nascosto l’amarezza per l’occasione mancata, pur sottolineando la necessità di guardare avanti. L’iter prevede ora l’intervento dell’ARTA (Assessorato Regionale Territorio e Ambiente), a cui verrà richiesta la nomina di un Commissario ad acta. Sarà quest’ultimo a sostituirsi al Consiglio per adottare formalmente il PRG.
L’obiettivo dell’amministrazione è che il Commissario possa accogliere gli emendamenti già vagliati dagli uffici tecnici e, soprattutto, gestire con oculatezza la fase delle osservazioni dei cittadini, che potranno presentare istanze non appena il piano sarà ufficialmente adottato.
Intervista- Alcamo, salta l’adozione del PRG in Consiglio: la parola passa al Commissario
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