Un evento formativo, destinato agli operatori dei Centri di Accoglienza per migranti, si è tenuto ad Erice nei locali della Biblioteca Civica “Vito Carvini”. Il corso full immersion, rivolto ad assistenti sociali, psicologi, educatori, operatori legali e professionisti dell’immigrazione impegnati nei progetti SAI e FAMI, è stato promosso dalla Cooperativa Sociale Badia Grande, da sempre attenta alla formazione continua e all’aggiornamento del proprio personale. Per l’iniziativa è stato richiesto all’Ordine degli Assistenti Sociali il riconoscimento ufficiale dei crediti formativi, a conferma del valore professionale e specialistico del percorso proposto. Al centro delle due giornate di lavoro un tema di stringente attualità, “Forzati a partire: diritti, politiche e futuri possibili”, affrontato con un approccio multidisciplinare e operativo.L’evento, patrocinato dall’Università degli Studi di Palermo, e dal Comune di Erice, nasce dalla convinzione che un’accoglienza competente e consapevole rappresenti uno strumento essenziale per favorire percorsi di integrazione reali e costruire una società inclusiva. Presenti all’apertura dei lavori le dirigenti della Cooperativa Badia Grande: Greta Margagliotti, Anna Maria Ruggirello e Francesca Strippoli. A portare i saluti istituzionali è stato il sindaco di Erice, che ha sottolineato l’importanza della formazione continua su temi sociali complessi e il valore di iniziative capaci di coniugare diritti, inclusione e territorio..Cuore pulsante dell’evento è stata Ignazia Bartholini, professoressa ordinaria di Sociologia e Sociologia di Genere all’Università di Palermo, con le sue relazioni che hanno analizzato le migrazioni forzate come conseguenza di diritti negati, ponendo l’attenzione sulle vulnerabilità specifiche di donne, uomini e minori. Guerre, povertà, persecuzioni e politiche restrittive alimentano circuiti di sfruttamento e tratta spesso invisibili, che richiedono agli operatori capacità di lettura, lavoro in rete e un costante aggiornamento professionale.Particolarmente intensa la testimonianza di Buba Bah, autore di “La strada del coraggio”, che ha restituito un volto umano ai numeri delle migrazioni attraverso il racconto del viaggio, della detenzione, della traversata del mare e del difficile percorso di ricostruzione personale. Le attività pratiche di role playing e simulazione, guidate dalla sociologa Rafaela Pascoal, hanno rafforzato le competenze operative dei partecipanti. Al termine del corso, articolato in due giornate di studio e confronto, sono stati rilasciati gli attestati di partecipazione.L’evento di Erice ha rappresentato un momento di confronto concreto e ricco su tratta e accoglienza, ribadendo la responsabilità condivisa di chi opera sulla linea del primo contatto con i migranti. In un clima di ascolto attento e professionalità elevata, è emersa con forza la consapevolezza che solo competenze solide, reti attive e uno sguardo umano e sensibile possono trasformare l’accoglienza da mera gestione dell’emergenza a costruzione di futuri possibili per chi è stato forzato a partire, contribuendo a una società più giusta e inclusiva.
Badia Grande. Due giornate di formazione a Erice sul tema: “Forzati a partire: diritti, politiche e futuri possibili”
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