Pedara, il “bazar dell’illegalità”: sequestrati 5.400 litri di gasolio, animali protetti e cibi senza tracciabilità

Un’azienda agricola trasformata in un vero e proprio polo dell’illegalità diffusa, dove tra la vendita di fiori e fertilizzanti si nascondevano stoccaggi pericolosi di carburante, edilizia abusiva e animali protetti detenuti in cattività. È quanto emerso da una massiccia operazione interforze coordinata dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Acireale, nell’ambito del “Piano Trinacria”.
L’ispezione è scattata a seguito delle segnalazioni raccolte dai Carabinieri della Stazione di Pedara. Quella che doveva essere una ditta individuale operante nel settore florovivaistico si è rivelata una realtà ben più complessa. Se il primo punto vendita è risultato in regola, l’estensione dei controlli ad altri tre siti riconducibili alla stessa impresa ha scoperchiato un sistema di irregolarità sistematiche.
All’interno di alcuni fabbricati, i militari hanno scoperto un’attività di vendita al dettaglio di prodotti alimentari, mangimi e casalinghi completamente abusiva, poiché priva della necessaria SCIA. Il Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare ha posto sotto sequestro 300 kg di legumi e mangimi privi di qualsiasi etichettatura o documento di tracciabilità, confezionati artigianalmente in sacchetti di plastica e pronti per la vendita.
L’intervento dei Carabinieri Forestali e dell’ASP Veterinaria ha rivelato scenari inquietanti sul fronte della tutela animale. In un fabbricato è stata rinvenuta una ghiandaia, mentre in un recinto esterno erano segregate sei testuggini, specie protette la cui detenzione è vietata dalla legge. Gli animali sono stati immediatamente liberati e reimmessi nel loro habitat naturale.In aree esterne sono stati individuati allevamenti di galline, tacchini e conigli mantenuti in condizioni igieniche precarie.
Il profilo più allarmante riguarda la sicurezza pubblica. La Guardia di Finanza ha individuato un deposito clandestino di carburante: sei cisterne contenenti oltre 5.400 litri di gasolio (verosimilmente agricolo), gestito con pompe elettriche artigianali e batterie, in totale assenza di misure antincendio.La presenza del carburante, unita al rinvenimento di oltre 40 bombole di GPL stipate pericolosamente, costituiva un rischio elevatissimo di incendio ed esplosione per le abitazioni circostanti. Solo l’intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di mettere in sicurezza l’area, situata a ridosso del centro abitato etneo.
Oltre ai sequestri di carburante e alimenti, sono emerse gravi violazioni edilizie: i fabbricati erano stati realizzati senza autorizzazioni in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici e sismici. La titolare dell’attività non è stata in grado di fornire alcuna spiegazione o documentazione legale per quanto rinvenuto.
L’operazione sottolinea l’efficacia della cooperazione tra diverse specialità delle Forze dell’Ordine nel contrastare attività criminali che mettono a rischio non solo l’economia legale, ma anche l’ambiente e la sicurezza dei cittadini.