Ieri, domenica 21 settembre, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, il Comune di Erice ha avuto il privilegio di ospitare una delegazione ucraina composta da membri del Governo, rettori universitari e sindaci, tra cui rappresentanti della città di Truscavets, con cui la nostra città ha siglato un Patto di Amicizia.L’iniziativa si inserisce nel Forum Internazionale degli Enti Locali “Ucraina – Italia”, organizzato dalla Consulta Comunale della Pace del Comune di Trapani, in collaborazione con l’associazione Sostieni Ucraina, le ONG Friends of Ukraine International Partnership Fund e Dobrobat, il Congresso Nazionale delle Associazioni Ucraine in Italia, con il sostegno del Consorzio Universitario della Provincia di Trapani.Il Forum si è svolto in due giornate: il 20 settembre a Trapani, nella Sala Sodano di Palazzo D’Alì, con l’incontro “Popoli oltre confini”, e il 21 settembre a Erice, nell’Auditorium del Polo Museale Cordici, con la conferenza “Popoli oltre confini e unità di intenti”.La giornata di ieri ha alternato momenti di confronto istituzionale, dialogo culturale e proposte operative per lo sviluppo sostenibile dei territori. La delegazione ha avuto l’occasione di approfondire modalità concrete di collaborazione, consolidando relazioni tra sindaci, università, enti locali e comunità italiane e ucraine.Durante le due giornate, sono stati inoltre siglati nuovi patti di amicizia tra vari Comuni della provincia di Trapani e Comuni ucraini, rafforzando così il legame tra le comunità e promuovendo progetti condivisi nei settori sociale, culturale ed educativo.La manifestazione ha rappresentato un’occasione concreta di dialogo e cooperazione tra le comunità ucraine e i comuni italiani, con l’obiettivo di rafforzare partenariati, promuovere la ricostruzione dei territori colpiti dalla guerra e sostenere lo sviluppo sociale, culturale ed economico. Tra i temi trattati: la collaborazione tramite patti di amicizia, lo sviluppo di infrastrutture e servizi sociali, l’attrazione di investimenti sostenibili e la realizzazione di progetti congiunti in ambito culturale, educativo e giovanile.
Daniela Toscano, Sindaca di Erice: «La visita della delegazione ucraina ad Erice è stata per la nostra città un momento di grande valore. Non si è trattato di un gesto simbolico: abbiamo avuto la possibilità di costruire legami concreti, di ascoltare esperienze dirette e di progettare insieme iniziative per la pace e lo sviluppo sostenibile. La guerra in Ucraina ci ricorda quanto sia fragile la pace, ma anche quanto sia fondamentale l’impegno quotidiano delle comunità locali. I legami tra città, università e istituzioni possono diventare strumenti concreti per offrire speranza e prospettive ai cittadini, soprattutto ai giovani. Ringraziamo l’associazione Sostieni Ucraina e siamo orgogliosi che Erice possa contribuire a questo percorso, consolidando rapporti che vanno oltre i confini nazionali e affermando il ruolo della cooperazione locale come pilastro della pace».
Carmela Daidone, Assessora con delega ai Servizi Sociali: «Ospitare la delegazione ucraina ha significato per noi mettere al centro le persone e le comunità, ascoltare bisogni e proposte concrete e lavorare insieme per dare speranza a chi sta ricostruendo la propria vita dopo la guerra. La pace non è solo assenza di conflitto, ma costruzione quotidiana di legami solidi, sostegno reciproco e opportunità per i più giovani. Il nostro impegno come amministrazione è che queste relazioni non restino solo parole, ma si traducano in progetti tangibili che possano migliorare la vita dei cittadini e delle comunità coinvolte».
Rossella Cosentino, Assessora con delega alla Cultura e Internazionalizzazione: «La cultura e l’internazionalizzazione sono strumenti essenziali per costruire ponti tra comunità e rafforzare la pace. Accogliere la delegazione ucraina ci ha permesso di condividere esperienze, conoscere le sfide e le aspirazioni dei nostri partner e immaginare insieme iniziative che vadano oltre i confini nazionali. È fondamentale che il dialogo si traduca in scambi culturali, educativi e giovanili concreti, perché solo così possiamo trasformare la collaborazione in opportunità reali per le persone e per i territori».