Sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per violenza e minaccia in pregiudizio di pubblici ufficiali due soggetti tunisini di 22 e 33 anni, ospiti del Centro di permanenza e rimpatrio di Milo.I due, protagonisti di alcuni disordini registrati all’interno della struttura la sera dell’8 settembre scorso, sono stati identificati dai poliziotti della Squadra mobile della Questura di Trapani attraverso la visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nella menzionata struttura, che li ha ripresi mentre lanciavano delle bottiglie piene di liquido all’indirizzo degli operatori di polizia, intervenuti per sedare i disordini. Nei loro confronti è stato operato l’arresto in flagranza differita, che consente di operare l’arresto entro 48 ore dalla commissione di un reato, anziché nella flagranza, quando sussistono prove video o fotografiche che rendono evidente il fatto e l’identità del suo autore. Precedentemente previsto in caso di violenza negli stadi o in manifestazioni pubbliche, l’arresto in flagranza differita è stato esteso anche ai delitti commessi all’interno del CPR, dove esigenze di ordine pubblico potrebbero rendere inopportuno l’intervento dei poliziotti per l’arresto in flagranza.I due tunisini arrestati sono stati condotti in carcere e, in seguito, scarcerati e sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Trapani.Per uno dei due, la misura è stata infine revocata; il tunisino, dimesso dal CPR di Caltanissetta, dove era stato nel frattempo trasferito, si è poi reso irreperibile.Nel corso dei disordini registrati l’8 settembre, altri ospiti del Centro hanno danneggiato, con una spranga di ferro di oltre un metro, finestre e pareti della struttura, mentre altri hanno appiccato il fuoco a materassi e rifiuti.In relazione a questi ultimi fatti, la Squadra mobile ha denunciato in stato di libertà 3 soggetti – un algerino, un tunisino e un egiziano – per danneggiamento aggravato.
Trapani. La Polizia di Stato arresta per violenza e minaccia a pubblici ufficiali due tunisini del Centro di permanenza e rimpatrio di Milo.

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