Le Camere Penali italiane hanno presentato mercoledì a Roma il Comitato per il “Sì” alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Si tratta di una riforma che affonda le sue radici nell’impegno dei penalisti italiani, che nel 2017 promossero una raccolta di oltre 70.000 firme a sostegno di questa proposta, volta a rafforzare l’indipendenza della magistratura e a garantire una maggiore trasparenza e meritocrazia all’interno del sistema giudiziario.
La riforma, sostenuta anche dalla Camera Penale di Marsala, mira a superare l’attuale commistione tra funzioni requirenti e giudicanti, prevedendo la creazione di due distinti Consigli Superiori della Magistratura: uno per i pubblici ministeri e uno per i giudici.
Tale distinzione consentirà di assicurare percorsi professionali autonomi, privi di possibili interferenze reciproche, e di rafforzare l’imparzialità dell’intera istituzione.
Un ulteriore elemento innovativo è rappresentato dall’istituzione dell’Alta Corte di Giustizia, che, attraverso meccanismi di sorteggio, contribuirà a ridurre il peso delle correnti interne e a garantire una gestione più equilibrata e indipendente delle carriere.
“La separazione delle carriere non è una misura contro la magistratura, ma una riforma a favore della sua piena indipendenza — dichiara la Camera Penale di Marsala —.
È un passo necessario per assicurare ai cittadini una giustizia realmente imparziale, libera da condizionamenti, dovuti, anche, alle correnti politiche interne alla Magistratura e fondata esclusivamente sul merito e sul rispetto della legge.”
La separazione delle carriere rappresenta dunque un principio fondamentale per il rafforzamento dello Stato di diritto e per una giustizia più equa, trasparente e vicina ai cittadini.



