Lo zerbino con la scritta Welcome ritagliata dalle strisce dei giubbotti di salvataggio dei migranti, gli scatti dell’ultima opera di Banksy a Londra, cancellata ma riaffiorata come se fosse un fantasma; molte pezzi che raccontano l’Ucraina secondo il Banksy-pensiero; lo scatto per una campagna GreenPeace contro la deforestazione, bloccato dalla Disney e mai pubblicato, i Tre re Magi che passano un controllo di sicurezza. E tanto altro, perché questa non è una mostra come le altre: la Banksy Modeste Collection – per la prima volta in Italia, ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura, dopo aver toccato 17 città francesi, raccolto 370 mila visitatori e quasi 400 mila euro donati a progetti associativi – è soprattutto un messaggio e, soltanto in seconda battuta, un’esposizione dell’artista più misterioso, costruttivo, enigmatico, influente, blasfemo (e nello stesso tempo religiosamente corretto) di questo Terzo Millennio. Perché l’obiettivo dichiarato è quello di creare un’occasione di riflessione sulle contraddizioni del nostro tempo e promuovere un cambiamento sociale radicale: a partire proprio dai migranti che cercano di salvarsi attraversando il mare, tema portante di questa mostra che si inaugura il 3 dicembre alle 18 in uno spazio non convenzionale come i locali recuperati della Camera di Commercio (via Atenea 224). Banksy ad Agrigento, promossa e organizzata dalla Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 in collaborazione con Banksy Modeste Collection, sarà visitabile dal 4 al 21 dicembre, ogni giorno dalle 9 alle 11 per le scuole e dalle 11 alle 19 per il pubblico. L’ingresso – proprio seguendo la linea di Banksy che vuole l’arte accessibile a tutti – è libero. «Siamo orgogliosi di ospitare ad Agrigento una mostra che non è solo un evento culturale, ma un’occasione di crescita civile – interviene il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – La Banksy Modeste Collection porta nella nostra Regione un messaggio potente, capace di parlare ai giovani e agli adulti, invitando tutti a riflettere sul mondo che vogliamo costruire. È un’iniziativa che conferma il ruolo centrale della cultura come strumento di dialogo, consapevolezza e cambiamento». Il concept del progetto del collettivo francese si fonda sulla capacità unica dell’arte di Banksy di parlare direttamente alle coscienze, ogni sua opera è un invito a interrogarsi sulle ingiustizie, sulle disuguaglianze e sui paradossi della società contemporanea. Le sue immagini, spesso provocatorie, sono un richiamo all’azione, un modo per abbattere barriere e confrontarsi con le nostre contraddizioni. “Ogni opera di Banksy invita alla riflessione: le sue immagini, poetiche e provocatorie allo stesso tempo, interrogano le contraddizioni della società – dice il presidente di Agrigento2025, Maria Teresa Cucinotta – Questo progetto, che ha fatto parte del dossier di candidatura sin dal primo giorno, rappresenta un’occasione straordinaria per Agrigento e la sua comunità di potersi confrontare con le opere e il messaggio di un artista unico nel panorama internazionale.” “Banksy Modeste Collection è un progetto sociale ed etico, perché parla alla gente e trae linfa dal luogo: non è una mostra che completa il suo percorso nelle date in cui è programmata, ma riesce a sviluppare un modello di dialogo con il territorio” spiega il direttore generale della Fondazione, Giuseppe Parello. “E’ un onore, come Capitale italiana della Cultura, accogliere questa mostra al suo debutto in Italia; un progetto che coinvolge le nostre associazioni, e racconta meglio di chiunque altro, la storia di una città da sempre simbolo di accoglienza – dice il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè. Ingiustizia, consumismo, esilio, solidarietà, libertà, uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale, antimilitarismo: Banksy è tutto questo, la sua critica feroce, improvvisa e dirompente anche come lettura o luoghi scelti, non ha bisogno di codici o decodifica. La mostra, dunque, non si limita a celebrare un artista: invita ciascuno a riflettere, a impegnarsi e ad agire. Divisa in sezioni, ma seguendo un unico filo narrativo, analizza le diverse campagne e uscite dell’artista: così le immagini poi diventate iconiche della scimmia (il potere) e il ratto (il popolo), la famosa bambina col palloncino antimilitarista, si sistemano sui muri accanto agli stencil sulla Palestina e le campagne sul The Walled Off Hotel di Betlemme, la grande mostra Banksy vs Bristol Museum in cui l’artista interpretò (alla sua maniera) le opere della collezione permanente (300 mila visitatori in 12 settimane, senza alcuna pubblicità).Il successo di questa mostra itinerante si basa infatti su un modello unico: gratuita e aperta a tutti, è organizzata in collaborazione con le associazioni locali – Tierra Techo Trabajo APS, Yard 44, Scaro Cafè, Arci John Belushi -che partecipano attivamente all’accoglienza e alla mediazione culturale. Sono previste da parte della Fondazione Banksy Modeste Collection iniziative volte a realizzare progetti sul territorio. L’obiettivo è quello di mettere l’arte a disposizione di tutti. Le opere provengono da una collezione acquistata nel 2020 dalla Banksy Modeste Collection presso un collezionista privato. Da allora, è stata arricchita con altri acquisti che fanno eco al lavoro più recente di Banksy, come la mostra “Cut and Run” a Glasgow nel 2024, oppure attraverso l’acquisizione di fotografie, serigrafie o oggetti da privati. La collezione è oggi composta da più di 250 pezzi, circa 200 opere originali sono presenti ad Agrigento. Ogni pezzo è accompagnato da una didascalia esplicativa (data, luogo, contesto) per una comprensione approfondita del lavoro di Banksy.



