venerdì 19 Dicembre 2025

Università: prosegue la protesta degli studenti per adeguati finanziamenti per le borse di studio

Prosegue la mobilitazione degli studenti universitari siciliani per chiedere alla regione fondi adeguati per le borse di studio. Dopo la manifestazione  di lunedì a Palermo, davanti alla Presidenza della Regione,  di Udu Palermo, “Nun si parti” e altre associazioni studentesche, oggi a protestare per le borse di studio e per il diritto a restare sono gli studenti di Messina, davanti all’Ersu della città. I giovani e le giovani denunciano la completa insufficienza delle risorse disponibili  e in questi giorni hanno anche incontrato esponenti delle forze di opposizione per rappresentare il problema e chiedere il loro impegno per la soluzione del problema già con questa finanziaria. La protesta degli studenti vede il sostegno della Cgil Sicilia. “Come sindacato, – dice Gabriella Messina, segretaria confederale regionale- siamo impegnati nel rivendicare al governo regionale politiche giovanili adeguate, dell’istruzione e formazione e del lavoro, e le borse di studio, che vanno a studenti appartenenti a nuclei familiari con reddito Isee di circa 23 mila euro,  sono uno dei capisaldi della piattaforma rivendicativa della Cgil. Le giovani e i giovani siciliani- aggiunge- devono potere scegliere di proseguire negli studi e anche di potere restare o tornare in Sicilia, ma per questo servono  anche politiche di sviluppo che creino le necessarie opportunità di lavoro”.
Sono riusciti a beneficiare di borsa di studio  quest’anno solo 6.530 studenti di Unipa, il 44% degli idonei dopo la presentazione della domanda .  Più bassa ancora la percentuale dei beneficiari dell’Università di Messina, il 38% (2.639 unità). A Catania i beneficiari sono stati 5.301, il 47% degli idonei,  a Enna 792, il 49% di studenti e studentesse che ne avrebbero avuto diritto.
“Questi dati- commenta Gabriella Messina- rivelano che la fetta più consistente della popolazione studentesca di famiglia a basso reddito, resta esclusa. Questo significa di fatto negare il diritto allo studio e le pari opportunità tra tutti i giovani e tutte le giovani, consentendo la persistenza della discriminazione tra chi può permettersi di continuare a studiare e chi no e questo è inammissibile. La protesta degli studenti col sostegno della Cgil- conclude l’esponente sindacale-  proseguirà fino all’ottenimento di risultati concreti.

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