Il clima politico a Marsala entra ufficialmente nel vivo. Mentre la città si proietta verso le prossime elezioni amministrative, i tasselli delle coalizioni iniziano a muoversi, delineando una sfida, che si preannuncia accesa e ricca di colpi di scena.
A dare una spinta decisiva alla ricandidatura di Massimo Grillo è stato l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con i vertici nazionali e regionali dell’Unione di Centro. Il segretario nazionale Lorenzo Cesa, insieme a Decio Terrana e Francesco Regina, ha confermato ufficialmente che lo scudo crociato sosterrà il percorso del sindaco uscente, puntando tutto sulla “stabilità amministrativa”.
In questo scenario, il sindaco Massimo Grillo resta fermo sulla sua posizione, difendendo la sua continuità di mandato: non ha intenzione di ritirarsi né di passare il testimone ad altri candidati. Nessuna rinuncia, dunque, consapevole di dover affrontare una competizione elettorale in salita; una battaglia di pura resistenza politica, basata sul consenso personale e sul simbolo dello scudo crociato.
Se il fronte pro-Grillo si compatta attorno all’UDC, dall’altra parte l’area civica e trasversale ha già un nome forte: quello di Andreana Patti. Già assessore a Trapani, la Patti ha lanciato il movimento “Si muove la città”. La sua candidatura si pone come un’alternativa di metodo e visione, cercando di intercettare il voto di chi chiede un cambio di passo rispetto all’attuale amministrazione, pur mantenendo una forte impronta civica. Attorno al suo nome si è ricompattato il Partito Democratico, insieme ai movimenti della sinistra e a diverse anime del mondo associazionistico. La Patti si presenta con una coalizione che appare, al momento, la più coesa, cercando di capitalizzare il desiderio di rinnovamento della città.
Il vero nodo da sciogliere resta però quello del centrodestra “ufficiale”. Gli occhi di osservatori e alleati sono puntati sul comunicato che dovrebbe ufficializzare nelle prossime ore la posizione della coalizione su Nicola Fici. Su di lui convergono Fratelli d’Italia, Lega e una parte di Forza Italia guidata dall’onorevole Tony Scilla. Tuttavia, la sua figura non convince l’intera coalizione: pesano i suoi trascorsi politici nel centrosinistra, che molti elettori e dirigenti di area faticano a digerire. Il consigliere comunale di “Cento Passi”, però, sembrerebbe vantare un solido consenso con il sostegno di diversi movimenti civici, come “Progettiamo Marsala”.
La candidatura di Fici rappresenta il vero punto di rottura della politica marsalese perché, se il centrodestra ufficiale dovesse formalizzare il suo sostegno, sancirebbe il divorzio definitivo dall’amministrazione di Massimo Grillo, isolando l’UDC e rimescolando i rapporti di forza regionali. Una frattura che renderebbe la competizione un “tutti contro tutti” senza precedenti.
Il comunicato di Fici, tuttavia, tarderebbe a uscire per la mancata firma del deputato regionale Stefano Pellegrino di Forza Italia, attuale baricentro della politica marsalese. Il capogruppo forzista all’ARS non avrebbe ancora sciolto le riserve su Fici per un duplice motivo: Pellegrino aveva puntato tutto su Salvatore Ombra, che ha però preferito restare alla guida dell’aeroporto “Vincenzo Florio”, lasciando così l’onorevole senza il suo “candidato ideale”. Probabilmente non convinto da Fici, Pellegrino starebbe cercando un nome “terzo” che possa rassicurare il centrodestra più identitario. La sua decisione è fondamentale: al momento, il sindaco Massimo Grillo vanterebbe sei liste, ma ben quattro di queste farebbero capo direttamente all’area di Pellegrino. La sopravvivenza di Grillo dipenderebbe interamente dal fatto che il deputato regionale non trovi (o non accetti) un’alternativa valida. Se Pellegrino convergesse su un nuovo nome, il “fortino” di Grillo crollerebbe istantaneamente.
Con la conferma di Fici, attesa a breve, Marsala vivrebbe una campagna elettorale a tre punte dove nessuno potrà sentirsi al sicuro e dove il ballottaggio diventerebbe lo scenario più probabile.
Elezioni Marsala, Pellegrino blocca il centrodestra: il futuro di Grillo e Fici appeso alla firma del deputato
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