sabato 6 Settembre 2025

RAGUSA, ARRESTATO IN FLAGRANZA DAI CARABINIERI LADRO DI CAVI DI RAME

I militari della Stazione di Ispica, nel corso dei servizi notturni di controllo del territorio finalizzati a prevenire la commissione di reati predatori, soprattutto nel centro storico della città, hanno tratto in arresto un 21enne, originario dell’aretuseo, per il furto di cavi di rame della società Telecom. La segnalazione, pervenuta alla Centrale Operativa di Modica da parte di un privato cittadino, che riferiva di un furto in atto di cavi di rame da parte di tre uomini, ha fatto scattare l’intervento della pattuglia esterna del Comando Stazione di Ispica che tempestivamente è giunta nell’area marinara della città. I militari hanno incrociato il veicolo di interesse con a bordo i tre uomini che, nonostante l’andatura particolarmente lenta dovuta al carico trasportato, con una manovra repentina ha tentato invano un cambio di corsia, al fine di eludere un eventuale controllo. Vista l’impossibilità di fuggire a bordo del veicolo, i malviventi hanno deciso di fermare l’autovettura e scappare a piedi tra i campi circostanti, approfittando del buio. Nonostante ciò, uno dei soggetti veniva raggiunto dagli operanti e così sottoposto a perquisizione personale e veicolare. Gli accertamenti confermavano quanto riferito all’operatore di Centrale da parte del segnalante, in quanto all’interno dell’autovettura veniva rinvenuta l’attrezzatura utile al taglio dei cavi, poi sottoposta a sequestro, nonché oltre 250 chilogrammi di cavi di rame, riposti all’interno del portabagagli. A seguito di formale querela da parte del responsabile della società Telecom, i militari provvederanno alla restituzione di tutto il materiale sottratto. Informato il Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, il giovane veniva tratto in arresto per furto aggravato, in attesa dell’instaurazione del contraddittorio e della conferma delle ipotesi accusatorie, e sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua residenza nella città di Pachino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini proseguiranno, attraverso l’analisi dei vari sistemi di videosorveglianza che insistono sull’area di interesse e con l’escussione di ulteriori testimoni, al fine di restringere il cerchio intorno agli altri due componenti della banda.

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