giovedì 13 Novembre 2025

Pantelleria. Ciminnisi (M5S): «con le “classi pollaio” si lede il diritto allo studio. Il Governo Regionale chiarisca e intervenga subito».

A Pantelleria, nell’unica scuola superiore dell’isola, è stata creata una classe di 28 alunni accorpando studenti del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane. Una decisione che contrasta con le norme di legge, che fissano un limite massimo di 20 alunni per classe, in presenza di alunni diversamente abili. Proprio in questa sezione gli studenti diversamente abili sono tre: un numero che renderebbe ancora più grave e inaccettabile la decisione di accorpamento che, inoltre, mette anche a rischio la libertà di scelta degli studenti. A denunciarlo è l’on. Cristina Ciminnisi, deputata regionale trapanese del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione all’Ars. «Una classe con 28 ragazzi, di cui tre con disabilità – spiega Ciminnisi –. È una situazione insostenibile, che rende impossibile garantire un percorso realmente inclusivo e un’attenzione adeguata a ciascuno studente. Non si può pensare di mettere sulle spalle dei docenti e delle famiglie un peso simile, a discapito della qualità della didattica e del benessere dei ragazzi». L’aspetto più grave, sottolinea la deputata, riguarda la libertà di scelta: «Gli studenti che hanno deciso di frequentare il Liceo delle Scienze Umane si ritrovano forzati a seguire il percorso del Liceo Scientifico. È un atto che svilisce le loro aspirazioni, le loro inclinazioni e le loro famiglie. Non è accettabile che a Pantelleria, solo perché si vive in un contesto insulare, si debbano sacrificare diritti fondamentali che altrove sono garantiti». Per Ciminnisi questa vicenda è l’ennesima prova della scarsa attenzione del Governo Regionale nei confronti delle comunità più periferiche: «A Pantelleria non ci sono alternative: la scuola “Almanza – D’Ajetti” è l’unica disponibile. Non si può chiedere ai ragazzi di sacrificare i propri sogni e inclinazioni perché il Governo Schifani non pianifica correttamente, quando invece avrebbe il dovere di garantire classi a misura di studente e rispettare le scelte educative delle famiglie. L’isola non può continuare a essere penalizzata. I ragazzi panteschi hanno gli stessi diritti dei loro coetanei siciliani e italiani».

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