
PALERMO (ITALPRESS) – Prosegue al Politeama Garibaldi di Palermo la 66esima Stagione concertistica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana con un programma che unisce due anniversari illustri: i 150 anni dalla nascita del compositore francese Maurice Ravel e i 50 anni dalla morte del russo Dmitrij Sostakovic. Sul podio salirà Hans Graf, interprete austriaco di fama internazionale, già direttore musicale della Houston Symphony – con cui ha vinto anche un Grammy Award – ospite regolare delle più importanti orchestre del mondo e oggi direttore principale della Singapore Symphony Orchestra.
Il programma – venerdì 7 novembre alle ore 20.30 e sabato 8 novembre alle ore 17.30 – è costituito da due capolavori che segnano, in modi diversi, il Novecento sinfonico: la suite Ma mère l’Oye di Ravel e la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Sostakovic. Scritta tra il 1908 e il 1910 come raccolta pianistica a quattro mani e poi orchestrata nel 1912, Ma mère l’Oye (“Mia madre l’oca”) nasce dal gusto di Ravel per il mondo dell’infanzia e delle fiabe. Nelle cinque miniature che compongono questa suite – “Pavana della bella addormentata”, “Pollicino”, “Laideronnette imperatrice delle pagode”, “I dialoghi della bella e della bestia” e “”Il giardino fatato – Ravel dipinge, con un’orchestrazione trasparente e raffinatissima, una tavolozza di colori che unisce l’eleganza classica al sogno fiabesco. Ogni pagina è un piccolo gioiello timbrico: la Pavana sospesa come una ninna-nanna, il passo incerto di Pollicino, i suoni orientali e scintillanti dell’Oriente, il duetto ironico tra clarinetto e controfagotto della Bella e la Bestia, fino all’apoteosi lirica del Giardino fatato, che dissolve la materia in luce musicale. È la poesia della delicatezza, quella “meraviglia dell’infanzia” che Ravel custodì per tutta la vita e che in questa partitura raggiunge la sua forma più pura. Composta pochi mesi dopo la morte di Stalin, nel 1953, la Decima Sinfonia di èostakovic segna la fine di un’epoca e l’inizio di un nuovo linguaggio. È la prima grande creazione dopo anni di censura e persecuzioni, e riflette – come scriveva il figlio del compositore – “il volto spaventoso di Stalin”, evocato nello Scherzo. Il vasto primo movimento, cupo e introspettivo, oppone all’ombra della dittatura un canto umano di straordinaria tensione emotiva; il secondo, breve e folgorante, è una scarica di energia brutale; il terzo introduce il celebre monogramma D-Es-C-H (re-mi?-do-si), firma musicale del compositore, che riaffiora nel Finale come simbolo di resistenza. L’opera si chiude in un clima di trionfo liberatorio, dove la voce dell’artista si afferma contro ogni oppressione. In questa Sinfonia – tra le più amate di èostakovic – si intrecciano autobiografia e storia, dolore e speranza, sarcasmo e fede nella musica come atto di verità.
Raffinato specialista del repertorio di fino Ottocento e inizio Novecento, Hans Graf è una delle personalità più note della scena internazionale. Professore emerito di direzione d’orchestra al Mozarteum di Salisburgo, ha collaborato con la Boston Symphony, la Cleveland, la New York Philharmonic e la maggior parte delle orchestre nord-americane ed europee: Wiener Philharmoniker, Royal Concertgebouw, Gewandhaus di Lipsia, London Symphony, Orchestre National de France, Radio Bavarese, Dresdner Philharmonie. Dal 2001 al 2013 è stato direttore musicale della Houston Symphony, con cui ha vinto un Grammy Award per la registrazione del Wozzeck di Berg, e ha guidato la Filarmonica di Calgary, l’Orchestre National Bordeaux e la Mozarteum Orchester Salzburg. Nato in Alta Austria, formatosi con Franco Ferrara e Sergiu Celibidache, è noto per la chiarezza formale e l’intensità espressiva delle sue interpretazioni. Prossimi concerti da non perdere venerdì 14 (ore 20.30) e sabato 15 (ore 17.30) novembre diretti da Marcus Bosch con in programma Peer Gynt Suite n. 1 di Grieg e Der Ring ohne Worte, cioè il “Ring senza parole” elaborato da Lorin Maazel dalla tetralogia di Wagner.
– foto Ufficio stampa Orchestra Sinfonica Siciliana –
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