La maggioranza di centrodestra boccia emendamento M5S: niente soldi ai comuni per extracosti di trasferimento di rifiuti oltre i 100 km

27 Giugno 20242min0
Cristina Ciminnisi 27

La norma era stata pensata e proposta dal M5S, prime firme Cristina Ciminnisi e Luigi Sunseri, per sostenere l’aumento dei costi di trasferimento e conferimento dei rifiuti all’interno della Sicilia che molti comuni isolani devono sostenere in forza della chiusura di discariche e di un’ordinanza della Regione Siciliana. È il caso, per esempio di Trapani, Erice, Misilicemi, Paceco e di altri comuni dell’hinterland costretti a conferire nella Sicilia Orientale con aggravio dei costi che saranno inevitabilmente scaricati sui cittadini attraverso la TARI. L’emendamento del M5S è stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra durante la discussione in aula nell’ambito del ddl stralcio. «Non sono pochi i Comuni – dice Sunseri – che pur smaltendo i rifiuti all’interno dell’isola sono stati costretti a portarli in discariche anche molto lontane con costi aggiuntivi non indifferenti, e che saranno costretti, pertanto, ad aumentare la Tari anche a fronte di alte percentuali di raccolta differenziata. Sarebbe stato giusto dare risposte anche a loro per ragioni d’equità». «La vicenda relativa agli extra costi sostenuti dai Comuni per l’invio dei rifiuti fuori dalla regione – afferma Ciminnisi è solo la punta dell’iceberg e non fa che certificare il fallimento della strategia regionale di gestione dei rifiuti, in cui tanto il governo Musumeci, quanto il governo Schifani vanno avanti gridando alla continua emergenza. Il tutto solo per giustificare il conferimento di poteri straordinari da Roma e discutibili ordinanze che, di giorno in giorno, cercano di rimediare ai ritardi di un piano rifiuti che punta sugli inceneritori come principale soluzione. Un governo che naviga a vista, come dimostra la vicenda della discarica della Sicula Trasporti, in cui l’unica sorpresa è la straordinaria tempestività della CTS sulla non assoggettabilità a VIA, visto che l’attuale situazione, con 200 Comuni impossibilitati a conferire in discarica, era ben noto che sarebbe esplosa da un momento all’altro».

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