Notizie Flash: 1/edizione – L’economia (5)
(AdnKronos) – interventi di politica economica e fiscale, tra cui la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, la ripresa va verso la frenata e tra il 2018 ed il 2020 l’aumento del Pil potrebbe ridursi di 0,7 punti rispetto alle previsioni del Def (scendendo da +4,2% a +3,5%), per un totale di 11,5 miliardi di euro di crescita in meno. E’ quanto segnala Patrizia De Luise, presidente di rete Imprese in base alle simulazioni condotte da Cer Ricerche per R.E TE. Imprese Italia in occasione dell’assemblea annuale. Nel primo trimestre, l’incremento del Pil è sceso all’1,4% e gli indicatori di fiducia delle imprese “registrano un arretramento rispetto a un anno fa. Il credito al settore produttivo continua a ridursi (-2,1% secondo gli ultimi dati) e i consumi interni rimangono al palo. La finanza pubblica, anch’essa, va rigenerata.” prosegue De Luise. Il quadro attuale, insomma per le pmi, “evidenzia persistenti fattori di debolezza. Le stesse previsioni governative, contenute nel DEF appena diffuso, scontano, a partire dal 2018 e fino al 2021, un ulteriore differenziale fra l’Italia ed il resto d’Europa. Elementi di preoccupazione emergono dai primi dati dell’anno. Siamo gli ultimi nella crescita in Europa. Non vorremmo essere i primi nella classifica di una nuova recessione” sottolinea la rappresentante delle principali organizzazioni delle pmi.